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Fondi interprofessionali

Il Centro di Formazione Professionale dell’Università Popolare Trentina opera nel settore della formazione per gli occupati rivolgendosi a ogni tipologia di aziende, attraverso attività a mercato e attività finanziate, in tutto o in parte, da fondi comunitari, nazionali, provinciali e dai fondi Interprofessionali. 

 

A seguito del primo contatto, il nostro personale, coadiuvato da professionisti esterni, realizza un’analisi dettagliata del fabbisogno, predispone il progetto formativo, provvede alla gestione della richiesta di un eventuale finanziamento, ottenuto il quale, si occupa della gestione dell’intero percorso formativo perseguendo obiettivi di qualità, efficacia, efficienza, funzionali a conseguire un elevato grado di soddisfazione da parte del cliente.

 

Negli ultimi anni il Centro di Formazione Professionale dell’Università Popolare Trentina, ha maturato una specifica esperienza con il fondo interprofessionali Foncoop, attraverso il quale attualmente gestisce i seguenti Piani:

in favore di aziende clienti:

“PERLA - Innovazione competenze strategiche” - azienda di Bolzano

“COMUNICARE - Competenze relazionali e commerciali” - azienda della Val di Non (TN)

“EMPATEIA- Comunicazione e accoglienza” - azienda di Trento

“MERITO - La qualità della relazione con il cliente” - azienda della Val di Non (TN)

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in favore del proprio personale dipendente:

“GOGOS - Educare e formare nell’era della complessità” - CFP-UPT

“EOLO - Sviluppo di comunità virtuali” - CFP-UPT

â–º FON.COOP.
â–º FOR.TE.
â–º FONDIMPRESA
I Fondi Interprofessionali: una risorsa per formare i dipendenti della propria azienda

 

I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali e hanno la finalità di raccogliere e stanziare risorse finanziarie per la formazione dei dipendenti aziendali.

 

Nessun costo in più ma solo vantaggi

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Possono aderire ai Fondi tutte le aziende che sono tenute a versare all’INPS per i propri dipendenti il contributo relativo alla “disoccupazione involontaria” di cui all’art. 12 della legge n. 160/1975. A titolo di esempio non esaustivo: imprese di piccole, medie e grandi dimensioni, società di capitali, società di persone, cooperative, cooperative sociali, negozi, ecc. L’unica discriminante è quella di avere nel proprio organico almeno 1 dipendente.

 

Si tratta di contributi che comunque l’azienda versa già ma che, grazie alla legge n. 388 del 2000, possono essere destinati nella misura dello 0,30% a un Fondo Interprofessionale attraverso il quale è possibile realizzare interventi finanziati di formazione per il proprio personale.

 

Si può aderire a un solo Fondo per volta e tale adesione non implica nessun costo aggiuntivo, ma lo spostamento automatico di una piccola parte dei contributi versati per i dipendenti, dall’INPS al Fondo stesso (senza che ciò influisca sul futuro pensionistico del lavoratore).

 

 

Come finanziare la formazione dei dipendenti attraverso un Fondo Interprofessionale

Le opportunità di finanziamento delle attività formative attraverso i Fondi interprofessionali si differenziano in modalità fruibili a seconda degli obiettivi e delle dimensioni dell’azienda stessa.

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In particolare l’accesso ai finanziamenti del Fondo a cui si aderisce, avviene attraverso la presentazione di un Piano (progetto formativo):

  • a valere sul Conto Formativo Aziendale, vale a dire utilizzando il denaro dei propri dipendenti (se la disponibilità raggiunge la soglia minima stabilita dal regolamento del Fondo stesso);

  • per la partecipazione agli Avvisi (Bandi) pubblicati dal Fondo e i cui termini e vincoli sono definiti di volta, e per i quali l’esito è determinato, a seguito di istruttoria, da punteggi e graduatorie.

 

Ottenuta la delibera di finanziamento, il Piano formativo viene avviato e deve essere concluso entro un termine prestabilito.

Ogni Piano presentato deve avere a corredo l’accordo di concertazione con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, che ne validano i contenuti e le modalità di erogazione.

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